Un grande evento scuote il mondo del calcio francese con il rinvio dell’Ufficio del Procuratore Finanziario Nazionale (PNF) dall’associazione AC! Anti-corruzione. Questa azione, formalizzata il 4 luglio 2025, mira a un numero significativo di figure principali nel calcio esagonale. Al centro di questa indagine sono Vincent Labrune, presidente della Ligue de Football Professionnel (LFP), e Nasser Al-Khelaïfi, presidente di Paris Saint-Germain, ma sono coinvolti anche molti altri leader attuali ed ex di Ligue 1 club. La denuncia, il cui contenuto è stato reso pubblico, indica gravi accuse come la frode organizzata di bande, il riciclaggio di denaro aggravato, l’appropriazione indebita di fondi pubblici e l’abuso di fiducia.
Il reclamo denuncia un complesso sistema di frode organizzata, beneficiando di interessi privati legati al Qatar. L’associazione ritiene che la distribuzione dei diritti televisivi sarebbe stata manipolata a favore di canali come BeIN Sports e Visit Qatar. Pitch International, che è incaricato di commercializzare queste partnership, è anche mirato, a causa di presunti collegamenti con Nasser Al-Khelaïfi. Ci sono anche sospetti circa l’acquisto del quartier generale della LFP, che è stato scoperto essere sopravvalutato, così come sulla remunerazione di Vincent Labrune, che è stato accusato di nascondere un aumento di stipendio. Inoltre, la procedura per l’elezione di Labrune nel 2020 e 2024 è chiamata in questione.
Questo caso si svolge in un contesto già teso per quanto riguarda la governance del calcio francese, in quanto la pubblicazione di un libro-survey di Romain Molina dovrebbe affrontare le stesse questioni. Il PNF non ha ancora confermato l’avvio di un’indagine formale, ma le accuse nella denuncia sono abbastanza gravi da attrarre forti media e attenzione politica. La portata di questo caso potrebbe avere un impatto significativo sul futuro del PFA e sulla fiducia dei sostenitori nei loro club e leader.