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Donnarumma lascia PSG Raiola denuncia la mancanza di rispetto

Il presidente della Federazione Italiana Football Sala, Gabriele Gravina, ha commentato la situazione di Gianluigi Donnarumma, portiere che lascerà Parigi Saint-Germain dopo essere stato abbandonato dal club. Questa decisione è stata oggetto di forti reazioni, in particolare dal padre di Lucas Chevalier, il giovane guardiano del LOSC che si è unito al PSG. Freddy Chevalier ha espresso la sua orgoglio e ammirazione per questa nuova sfida, sottolineando che suo figlio ha scelto la sfida più impegnativa ed è stato determinato ad affrontare questa sfida con coraggio. Ha aggiunto che Lucas aveva sempre avuto questo gusto per la sfida, risalente al suo lancio in Nazionale 2 a 16, e che questa scelta corrisponde alla sua mentalità di voler progredire e uscire dalla sua zona di comfort.

L’agente di Donnarumma, Enzo Raiola, ha espresso la sua rabbia alla partenza della guardia, sostenendo che il PSG si è nascosto dietro scuse per non estendere il suo contratto. Secondo Raiola, il club ha usato un nuovo formato di contratto con altri giocatori per giustificare il rifiuto di estendere, un approccio che considera strano data la solida situazione finanziaria del PSG. Dopo mesi di trattative senza successo, avevano concordato di concordare inizialmente i termini, soprattutto a causa della prestazione della squadra in Champions League. Tuttavia, il contratto proposto a Donnarumma non corrispondeva ai termini originali, che portarono alla cessazione dei negoziati e all’annuncio della non estensione prima della partita contro Atlético.

Raiola ha sottolineato la delusione di Donnarumma in questa situazione, soprattutto dopo essere stato assicurato che le condizioni non cambieranno. Ha anche messo in discussione il fatto che il club non ha commentato lo stile di gioco di Donnarumma se si fosse esteso. L’agente ha rivelato che Donnarumma era informata della sua assenza per il Supercup, una situazione che considerava assurda. Questa situazione mette in evidenza le tensioni tra il giocatore, il suo agente e il club parigino, e solleva domande sulla gestione del talento e la comunicazione all’interno del PSG.