L’incontro tra AS Saint-Étienne e Stade Brestois ha portato a un pareggio 3-3, risultato che, sebbene sollievo, non nasconde la persistente fragilità del team Stéphanois. Homely, i Verdi hanno mostrato innegabile dominazione territoriale, controllando la palla al 60% sull’intero gioco e mantenendo il possesso superiore anche nel secondo periodo. Tuttavia, questa superiorità si è rivelata sterile, crudelmente carente nitidezza nella zona di pericolo e con conseguente un piccolo totale di colpi all’obiettivo e un basso valore obiettivo complessivo previsto (xG).
La partita è stata segnata da un inizio difficile per AS Saint-Étienne, guidato rapidamente 2-0 da un team clinico e opportunista di Brestian. Nonostante le reazioni dei punti e un personaggio innegabile mostrato dai giocatori, ripetuti errori difensivi hanno permesso ai Briton di mantenere il vantaggio, illustrando una preoccupante mancanza di rigore. Il doppio salvatore di Cardona ha certamente reso possibile la parità, ma non ha cancellato l’impressione di una squadra costantemente afflitta da scappatoie, come il capo di Davitashvili che si è schiantato sul cruciverba e ha privato lo Stéphanois di una potenziale vittoria.
Alla fine, questo sorteggio, pur permettendo di condividere punti, mette in risalto i mali ricorrenti di AS Saint-Étienne: una volontà e un talento innegabili, ma ostacolati da una mancanza di coerenza e rigore difensivo. Le statistiche rivelano un team capace di reagire e combattere, ma incapace di concretizzare la sua dominazione territoriale e mascherare le sue mancanze, rivelando una stagione ancora seminata con difficoltà.