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"Penalty decisivo per Lens, carta rossa sfidata a Brest"

L’incontro tra Brest e Lens è stato un punto di svolta decisivo con l’attribuzione di una penalità a favore dei Sang e dell’Oro, che finalmente ha segnato l’equilibrio a loro favore. La Direzione Tecnica di Arbitrato (DTA) ha deciso inequivocabilmente: la colpa della mano di Abdoulaye Ndiaye nella sua stessa superficie era infatti sanzionabile. Deviando la palla dal braccio destro, il difensore Brest “ha aumentato artificialmente l’area coperta”, quindi pienamente giustificando la decisione arbitrale. Questo gesto, che ha concluso un’azione pericolosa, ha ricordato l’importanza del rigore delle Leggi del gioco in relazione a qualsiasi interpretazione soggettiva. Il DTA ha chiarito che il contatto precedente con il busto o l’anca non cancella in alcun modo la colpa della mano, un punto di insediamento spesso sconosciuto ma cruciale in questo tipo di situazione.

Lens è stato in grado di approfittare di questa opportunità di prendere l’ascendente e vincere sul prato Brest con un punteggio finale di 3-1. Se la pena non ha sofferto di alcuna contestazione da parte delle autorità, la carta rossa inflitta a Ndiaye ha causato un’ondata di malintesi tra i sostenitori e il personale dello Stade Brestois. Eric. Roy, l’allenatore della squadra, ha espresso il suo stupore: “Che tu fischi la pena, posso capire. Ma dovresti spiegare perche’ c’e’ un cartone rosso”. Il DTA non ha ancora chiarito questa situazione, lasciando dubbi e alimentando discussioni sia nei social network che nelle campate.

Se si può capire l’agitazione del personale e dei sostenitori di Brest per quanto riguarda il cartone rosso, è importante sottolineare che Pierre Lees-Melou avrebbe dovuto essere espulso a seguito di una brutta suola su Adrien Thomasson. Un gesto pericoloso che meritava sicuramente una carta rossa.