L’AS Saint-Étienne affrontò il Racing Club Strasbourg Alsace (RCSA) per una partita per il 31o giorno di Ligue 1. Gli uomini di Coach Eirik Horneland sono stati sconfitti in Alsazia sul punteggio di 3 gol a 1. Ecco le note date ai giocatori e al coach di ASSE dalla redazione di Peuple-Vert.fr dopo questa partita.
Gautier Larsonneur non è direttamente in colpa per gli obiettivi concessi e ha anche fatto diversi interventi decisivi per mantenere ASSE nel gioco. La sua performance è corretta senza essere scintillante.
Leo Pétrot ha sofferto sul lato sinistro, accelerato dal suo vis-à-vis. In difficoltà nell’organizzazione della marcatura con Tardieu, spesso sembrava perso di fronte alle ali volanti della CBCN. Non appena il ritmo accelera, la sua mancanza di mobilità diventa lampante.
Mickaël Nadé ha sminuito il suo gioco davanti a Emegha all’apertura del punteggio. Spesso ill-placed e incapace di stabilizzare la difesa, non ha ripetuto le solide prestazioni che aveva visto contro Lione la settimana precedente.
Maxime Bernauer si è spesso trovato sleek di fronte all’attività di Strasburgo. La mancanza di comunicazione nell’asse centrale ha lasciato troppa libertà per gli attaccanti avversari, soprattutto sul secondo obiettivo. Sembrava essere dalla sua parte.
Denis Appiah ha sofferto tutto il gioco, incapace di contenere il suo avversario diretto. Troppo spesso sovraccaricato e poco input offensivo, sembrava scivolare sul prato più volte. La sua insufficiente prestazione potrebbe riaprire la porta a Yvann Mason.
Pierre Ekwah ha cercato di spingere il tempo ma non ha avuto un impatto difensivo di fronte alla pressione di Strasburgo. Peccato che non l’abbia visto provare altri scioperi da lontano.
Florian Tardieu cercò di organizzare il gioco con la sua intelligenza di passare, ma soffriva fisicamente di fronte a Strasburgo più veloci ed esplosivi. Prezioso leggendo il gioco, ma limitato quando il ritmo accelera.
Lucas Stassin non ha avuto l’opportunita’ di farsi sotto il dente. Ben contenuto dall’asse difensivo di Strasburgo, cercò di suonare in piedi, ma la sua mancanza di velocità gli impedì di pesare. Peccato: è stato ben posizionato sulla prima occasione mancata di Cardona.
Zuriko Davitashvili era il giocatore offensivo più pericoloso. Percussione e ispirazione, ha costantemente guidato